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Ciao amici,
é passato molto tempo dall'ultimo post e probabilmente sarete scioccati nel vedere questo titolo così drammatico. Almeno dal punto di vista di un artista. Ebbene sì, negli ultimi due mesi circa ho avuto a che fare con il cosiddetto burnout.
Non avevo mai provato queste sensazioni prima d'ora: odiavo tutto ciò che creavo, procrastinavo continuamente e non riuscivo a disegnare per la maggior parte del tempo. Non mi sentivo all’altezza delle mie aspettative ed ero sempre in cerca dell'idea perfetta e dell'esecuzione perfetta. Pensavo di smettere (come se fossi costretta a creare) e di andare offline da ogni piattaforma. Finalmente, riesco a scrivere tutto ciò, senza vergognarmi.
Molti credono che gli artisti siano le persone più fortunate del mondo. Fanno ciò che amano, (forse) guadagnano soldi facendo ciò che amano e lavorano comodamente da casa. Perché dovrebbero essere esausti e stressati? Lo pensavo anch'io, perché è quello che ci insegna il senso comune. Ma è più probabile che siamo noi ad avere un burnout, perché mettiamo anima e cuore nel nostro lavoro. E il nostro lavoro è costantemente oggetto di critiche pubbliche a causa dei social media. Quindi, lo siamo anche noi. Ci confrontiamo sempre con altri artisti e svalutiamo la nostra arte. Raramente apprezziamo l’opera su cui stiamo lavorando. Abbiamo paura di lamentarci perché non dovremmo avere motivi per farlo. Vogliamo che il nostro lavoro appaia perfetto online e ci sentiamo frustrati perché l'algoritmo non lo mostra abbastanza. Viviamo su delle montagne russe che, talvolta, vanno un po' troppo veloci. Dobbiamo imporci di rallentare e fare un respiro profondo.
Mi sono preso una pausa. Ho smesso di creare. Ho smesso di postare. Mi sono concentrata su altri aspetti della mia vita. Ho fatto nuove esperienze. Ho iniziato a sentirmi meglio.
Sto facendo piccoli passi per riconnettermi alla bambina creativa dentro di me. Penso a ciò che mi ha portata a creare arte, a ciò che mi ha sempre ispirata. Cerco di analizzare quei felici momenti passati e individuare la fonte di gratificazione. Così facendo, mi sono resa conto che sono sempre stata ispirata dalle storie di vita/carriera di altri artisti. Ascoltare il loro percorso artistico, pieno di sfide, dubbi e decisioni difficili, mi ha fatto sentire meno sola. E più motivata. Attraverso queste storie ho trovato il coraggio di provare nuove strade. Ho scoperto nuove opportunità di lavoro che mi hanno portata su altre strade ancora, e così via… Un ciclo senza fine.
Un'altra fonte di ispirazione che ho individuato è parlare con altri creativi e condividere consigli ed esperienze. Lavorare da sola nel mio studio non mi permette di conoscere nuove persone. Anche se non sono un'estroversa, credo che coltivare relazioni sane apra la mente e arricchisca l'anima. Parlare con persone che condividono i tuoi interessi può darti una nuova prospettiva sulle tue difficoltà artistiche. Può aiutarti a superare momenti difficili, come un burnout.
Una sera ho avuto un'illuminazione. E se facessi delle domande a tanti diversi artisti, sul loro percorso artistico, e condividessi le loro storie con la mia comunità? Questo pensiero mi ha riempita immediatamente di gioia e motivazione. Il giorno dopo stavo già lavorando a quest’idea. Ho contattato una dozzina di artisti che ammiro molto. Ho deciso dove, quando e come pubblicare le interviste. Ho iniziato a lavorare sul logo. Il tutto mi ha entusiasmata così tanto che non riuscivo a crederci.
Si sono poi insinuati i dubbi: E se nessuno di questi artisti volesse rispondere alle mie domande? E se nessuno si iscrivesse alla mia pagina? Questo è stato anche il momento in cui ho visto il mio forte entusiasmo e determinazione schiacciare letteralmente i pensieri negativi. Ho capito che quando fai ciò che ti sembra giusto e in linea con te stesso, niente ti fermerà. Nemmeno l'auto-sabotaggio. Sapevo che avrei realizzato questo progetto anche a costo di implorare le persone ad aiutarmi.
Tutti gli artisti che ho contattato hanno appoggiato la mia idea e si sono gentilmente offerti di rispondere alle mie domande. E questo è stato l'inizio di un nuovo percorso. La pagina forARTISTS è già online e lancerò ufficialmente la prima intervista il 1° ottobre, il mese del mio compleanno. Non potrei essere più felice!
Naturalmente, quest’ evento gioioso non ha spazzato via il burnout. Ma mi ha dato la motivazione e l'energia positiva per un nuovo inizio artistico. Non mi sto sforzando a trovare nuove idee. Ma mi sforzo a leggere libri e a seguire corsi d'arte. Mi limito a seguire le lezioni e a fare gli esercizi. Tutto qui. È come avere il pilota automatico. Si inganna il cervello facendogli credere che non deve lavorare e di conseguenza non si sente stressato.
Ho notato che dopo aver imparato qualcosa di nuovo, sento il bisogno di applicarlo a uno dei miei disegni. È così che ho realizzato la mia prima opera dopo un bel po' di tempo. Ho scoperto alcuni nuovi pennelli su Photoshop e ho finito un corso di pittura digitale. Sentivo il bisogno di colorare qualcosa di mio. Non avevo un disegno finito e non avevo idee. Ho pensato di disegnare qualcosa che rientrasse nella mia zona di comfort: un semplice busto femminile. Poi ho pensato di aggiungere degli uccellini, un altro personaggio comodo per me. Ero così impaziente di colorare che il mio cervello non ha opposto resistenza. Alla fine sono riuscita a creare qualcosa di nuovo.
Sono consapevole che il processo di guarigione è ancora in corso. Ci saranno altri momenti di scoraggiamento. Farò fatica a produrre costantemente arte. Ma mi ricorderò di ciò che mi ha dato gioia. Farò piccoli passi, e pause quando ne avrò bisogno. Ora posso riempire queste pause con una nuova attività creativa (la mia nuova pagina) che nutrirà la mia anima con storie di vita meravigliose. So come ci si sente quando si va in burnout e non mi lascerò più cogliere di sorpresa.
Spero che questa e-mail vi aiuti ad affrontare un momento simile o ad individuare i semi di questo ‘disturbo’ per stroncarlo sul nascere. Non abbiate paura di condividere i vostri sentimenti. Non sentitevi vulnerabili. Tutti noi artisti affrontiamo le stesse difficoltà, solo in momenti diversi della nostra vita.
Con affetto,
Madalina
Cose che ho amato:
This One Summer, la graphic novel scritta da Mariko Tamaki e illustrata da Jillian Tamaki. Oltre ai disegni meravigliosi, affronta un tema molto delicato visto da una nuova prospettiva.
La serie di libri Fairy Oak di Elisabetta Gnone. Com'è possibile che non l'abbia mai letta prima? È una favola meravigliosa, piena di gioia e di avventure. Adoro anche i disegni all'interno e l'evoluzione dei personaggi nel corso degli anni.
Ho finalmente avuto l'opportunità di visitare Sarmede, la Città delle Fiabe. Ha una storia così bella alle spalle. Tutto è iniziato con l'artista e illustratore Štěpán Zavřel. Si é trasferito a Sarmede e ha arricchito gli edifici con straordinari dipinti murali. Ha invitato i suoi colleghi artisti a unirsi a lui per i workshop e ha creato una forte comunità artistica. In pratica ha fondato una scuola internazionale di illustrazione che tutt’oggi offre i migliori corsi di illustrazione in Italia. Vicino a Sarmede si trova la cittadina storica di Vittorio Veneto. La vista dal Castello di San Martino è mozzafiato!